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Una Messa racconta la storia d’Europa

Domenica 10 maggio alle 18 in San Pietro Somaldi

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Una Messa del 1300 dedicata alla Beata Vergine racconta la lunga e travagliata storia d’Europa. La 51ma Sagra Musicale Lucchese, il festival più longevo della città di Lucca ed una delle più prestigiose manifestazioni musicali regionali, prosegue domenica 11 maggio alle 18 nella chiesa di San Pietro Somaldi (Lucca) con la Missa Tornacensis del XIV secolo eseguita dai musici delle associazioni “Cantilena Antiqua” e “Concentus Lucensis” nell'ambito del Laboratorio In-Canto 2013-2014, e diretta da Stefano Albarello.

Si tratta di un’occasione preziosa per poter ascoltare musica sacra antica e per andare indietro nel tempo guardando alla nostra storia. Di Europei.
La Missa Tornacensis, che prende il nome dalla cattedrale di Tournai, è un corpus costituito da composizioni di vari autori nel corso di un periodo di tempo di circa 50 anni. A questa messa sono legati eventi importanti per la storia d'Europa. Infatti, a metà del XIV secolo il culto in Notre Dame di Tournai ebbe forte incremento che si può collegare agli avvenimenti politici del 1340. È l'inizio della terribile Guerra dei Cento Anni: Edoardo III re d'Inghilterra pretende la corona di Francia detenuta da Filippo VI di Valois, e alla fine del mese di luglio del 1340 assedia Tournai, che era sotto la protezione del Re di Francia. Quest'ultimo evitò lo scontro diretto, ma l'assedio durò a lungo mentre chierici e popolo innalzavano preghiere alla Beata Vergine. Quando, dopo 8 settimane, l’assedio terminò, questo evento fu attribuito all'intervento della Vergine. L'intensità del culto mariano è confermato da un episodio riportato dai cittadini impegnati sugli spalti, dove videro la Vergine assisa sulle mura a guardare la città di cui era Patrona. Dopo che nel 1348 ci fu una terribile epidemia di peste, che si assommò a una diffusa carestia, il 4 maggio del 1349 Jean des Pres istituì una messa quotidiana in onore della Madonna, che probabilmente si può riferire alla Missa Torncacensis.
Gli interpreti: Gloria Moretti (triplum), Alessandro Carmignani (motetus), Sergio Martella (tenor); Linda Severi e Michele Orsi al cialamello, Mauro Morini alla tromba a tiro, Elisa Severi e Francesco Tognelli alle vielle, Giuseppe Olivini, Stefano Albarello e Mirko Giuntini agli organetti medievali. Il coro del Laboratorio In-Canto è formato da Nicoletta Fiori, Anna Spicciani, Ilaria Chelini, Anna Maria Betti, Lucia Pieroni, Elisabetta Betti (triplum); Shadia Zamzam, Annalisa Testa, Barbara Da Prato, Romana Spinelli, Francesca Mascolo (motetus); Andrea Grossi, Paolo Iacobelli, Massimo Bronzetti, Mario Severi (tenor). Ricostruzione musicale e direzione di Stefano Albarello.
La Sagra Musicale Lucchese è organizzata dal Comune di Lucca, dalla Provincia di Lucca e dall’Arcidiocesi di Lucca con il sostegno di  Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, della Regione Toscana e la sponsorizzazione tecnica di Oleificio Rocchi, e diretta dal Maestro Luca Bacci.
Tutti i concerti sono a ingresso libero.
Per informazioni: 340.30.42.039, www.sagramusicalelucchese.com
www.facebook.com/SagraMusicaleLucchese

La storia della manifestazione
La Sagra Musicale Lucchese è nata nel 1963 dall’intuizione di Don Emilio Maggini, monsignore e musicista che fino alla sua scomparsa ne ha diretto la programmazione. L’idea di una manifestazione che desse risalto e attenzione al repertorio di musica sacra sorse all’indomani del restauro e inaugurazione dell’organo della cattedrale di Lucca, San Martino, occasione che la città accolse con grandissimi entusiasmo e curiosità.
Da allora e per i successivi 50 anni, la Sagra Musicale Lucchese è stata evento culturale di riferimento a livello italiano per l’alto livello dei programmi artistici che non hanno mai mancato di proporre inediti, prime e grandi nomi del panorama internazionale, facendosi promotrice del meglio della produzione artistica contemporanea. Solo per fare un esempio, sono stati ospiti a Lucca Odile Pierre, organista e compositrice francese, Jean Guillou, organista di fama internazionale e titolare dell’organo di Saint Serge all’età di 12 anni, Arturo Sacchetti, già direttore del Coro da camera RAI e esperto di Lorenzo Pelosi e  Klemens Schnorr, organista titolare della Cattedrale di Friburgo.

La vocazione di promotrice della cultura musicale che ha mosso le attività della Sagra fin dai suoi albori è riconoscibile nella ricerca di repertori di musica sacra del passato spesso sconosciuti. Don Emilio Maggini ha riscoperto e catalogo innumerevoli e a volte indecifrabili fonti storico-musicali, rendendole eterne grazie alle incisioni realizzate in collaborazione con la casa editrice Bongiovanni di Bologna. L’attenzione allo studio della cultura musicale promosso dal sacerdote-musicista, che è diventato anche mission della Sagra, è diffondere l’educazione musicale a tutti, partendo dalle scuole primarie, visione che si è diffusa solo a partire da molti anni dopo la nascita della manifestazione. Erano infatti ben chiari a Don Maggini, in tempi del tutto non sospetti, la centralità e il valore dell’educazione musicale. Fu lui a volere un coro di voci bianche per la città, diretto prima da Giulia Biagetti e successivamente da Sara Matteucci, che ha aperto la strada a tanti ensemble corali e alle tante scuole di musica che negli ultimi 20 anni sono nate e cresciute sul territorio.

Un Maggini precursore, dunque, della diffusione dell’educazione musicale come formazione fondamentale e base culturale condivisa, e musicista la cui intuizione ha con gli anni contribuito allo sviluppo di un ricchissimo humus di associazioni ed attività musicali, che insieme hanno portato oggi la città ad essere definita “Lucca città della musica”, che è insieme un riconoscimento specie-specifico, territoriale, culturale e di promozione turistica. La Sagra Musicale Lucchese, grazie al suo direttore, ha saputo valorizzare e far riconoscere quell’identità musicale propria del DNA della città che altrimenti sarebbe potuta rimanere invisibile.

La direzione artistica della Sagra è dal 2009 in mano al Maestro Luca Bacci, indicato dopo la morte di don Maggini come suo "erede artistico", avendo collaborato con lui negli ultimi anni della sua attività.

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