Le leggi non aiutano, le regolamentazioni comunali, anzi. Così l'unica reale forma di contrasto al sempre crescente fenomeno dell'abusivismo e dell'accattonaggio molesto resta probabilmente il controllo serrato del territorio attuato con una costante presenza delle forze dell'ordine nei punti di maggior rilievo.
Si perché un buon 90% dei venditori abusivi di accendini, ombrelli, fazzoletti è in possesso di una regolare licenza di vendita rilasciata dal comune di Pisa. La cosa assurda è che per averla non serve nemmeno essere residenti da qualche parte: un qualsiasi individuo, anche senza fissa dimora, pagando poco più di 100 euro può averne una.
Così, quando fermati, i venditori possono al massimo esser multati per esser stati pizzicati nel centro storico, zona che prevede, secondo il regolamento comunale, un apposito permesso. Per loro sarebbe inoltre prevista, oltre alla sanzione di 500 euro – che ovviamente non pagheranno mai – la sospensione della licenza per 15 giorni. Ma tale provvedimento deve essere regolarmente notificato, e dove si spedisce la comunicazione dell'atto se il trasgressore è senza fissa dimora?
"Mandiamoli via", dice qualcuno, ma non si può.
Ogni anno riceviamo infatti oltre 15.000 richieste d'asilo politico, e circa il 40% dei richiedenti riesce ad ottenere una forma di protezione. Ad un buon 20% viene concessa addirittura la cosiddetta «sussidiaria», ad un ulteriore 10% un permesso per motivi umanitari.
Altri attendono la risposta in centri di accoglienza e, all'arrivo della risposta, positiva o negativa, decidono cosa fare: se essere rimpatriati a carico dello Stato «ospitante»; se chiedere la proroga del permesso di soggiorno temporaneo della durata di tre mesi per cercare fortuna nell'area Schengen - sostanzialmente cambiando la motivazione iniziale con cui hanno chiesto di avere accesso al nostro Paese - oppure se diventare clandestini a piede libero, perché di fatto diventano «inespellibili» in caso di ricorso in tribunale.
La legge è un colabrodo pieno di occasioni per ottenere anche la proroga: ricerca di lavoro (30%), precarie condizioni di salute (21%), proseguimento di corsi e tirocini formativi (20%), cause di ordine amministrativo (12%), ricerca di un alloggio (10%) o completamento di borse lavoro (7%). L'immigrato, a quel punto, non è più un richiedente asilo, ma non può neppure essere allontanato prima della definizione giuridica della propria vicenda.
Insomma l'unica forma di contrasto resta dunque la demotivazione, ovvero il cercare di prendere per sfinimento questi individui, identificandoli ogni giorno, portandoli in caserma o in questura ogni giorno, multandoli ogni giorno, e rendendo la loro vita tanto difficile da farli desistere, o quantomeno semplicemente cambiare piazza.
Per queste ragioni nell'ultimo periodo Polizia, Carabinieri e Municipale, anche a seguito delle numerose lamentele dei cittadini, hanno drasticamente intensificato i servizi di controllo del territorio, battendo non ogni giorno, ma quasi, zone come Porta Santa Maria, ormai colonizzate dai parcheggiatori abusivi.
Stamani (2 settembre) numerose unità delle Forze dell'Ordine hanno setacciato l'intero centro storico e la immediata periferia denunciando 4 donne per accattonaggio e sanzionando per l'ennesima volta 5 venditori abusivi.
Il dispiegamento di forze sul territorio cittadino proseguirà anche nei prossimi giorni; garantita anche la presenza di una stazione mobile in piazza Santa Maria.