Come già è stato fatto per i servizi della mensa e del trasporto scolastico all’inizio del mese di febbraio, adesso la giunta comunale ha stabilito le nuove rette, che entreranno in vigore per l’anno scolastico 2015/2016, dei servizi educativi della prima infanzia (gli asili nido).
Anche per i nidi l’amministrazione comunale ha tenuto conto della nuova normativa che ha introdotto un diverso sistema per il calcolo dell’Isee. Le scelte operate dall’amministrazione comunale sono andate nella direzione di produrre una maggiore equità nella contribuzione da parte delle famiglie, con la estensione anche ai servizi per la prima infanzia del sistema cosiddetto “lineare” già utilizzato per gli altri servizi (mensa e trasporto) e che in sostanza fa sì che ogni nucleo familiare paghi il servizio in maniera proporzionale a quello che è il proprio Isee all’interno di un range che va da 0 euro a 24.000 euro. Infatti, a differenza dei servizi mensa e trasporto scolastico, per i servizi educativi prima infanzia non sono previste quest’anno, come già negli anni passati, esenzioni totali dalla rette in base al reddito, ma solo in base ai criteri stabiliti per le prestazioni sociali.
In sostanza, chi ha un Isee di 0 euro dovrà corrispondere 40 euro al mese per la frequenza corta dell’asilo nido (7.30-14.30) e 50 euro per la frequenza lunga (7.30-16.30), con costo del pasto di 3,05 euro al dì.
Chi ha un Isee pari o superiore a 24.000 euro dovrà corrispondere 300 euro mensili per la frequenza corta e 350 euro per quella lunga: il pasto in questo caso costerà 4 euro al giorno.
All’interno di queste cifre massima e minima ogni utente avrà sostanzialmente una tariffa costruita in maniera puntuale sul proprio Isee. Le famiglie che decideranno di non presentare la certificazione automaticamente saranno inserite nella fascia contributiva più alta.
L’amministrazione comunale invece ha fatto la scelta di lasciare sostanzialmente invariate rispetto allo scorso anno le tariffe per la frequenza ai cosiddetti servizi integrativi: Spazio gioco, Centro bambini e famiglie, nonché il sistema delle esenzioni e agevolazioni.
In particolare, la tariffa è ridotta del 25% per ciascuno dei due fratelli frequentanti lo stesso servizio o due diversi servizi educativi 0-3 anni. Nel caso i fratelli siano più di due, la riduzione è pari al 30% della tariffa dovuta per ciascuno di essi. E’ prevista l'esenzione totale dal pagamento delle rette e/o dei buoni pasto quando sussiste una condizione di grave disagio socio-economico sulla base dei criteri stabiliti nel Regolamento per le prestazioni sociali agevolate, in base a documentata relazione del competente servizio: nel caso in cui le condizioni di grave disagio si verifichino nel corso dell’anno scolastico, l’esenzione potrà ugualmente essere disposta a partire dalla data della richiesta.
“Il lavoro realizzato – dichiara l’assessore alle politiche educative Ilaria Vietina – ha condotto a risultati equi e sostenibili. La contribuzione delle famiglie si configura infatti in dimensioni pienamente proporzionali alla situazione del reddito delle famiglie stesse. Al contempo i servizi vengono mantenuti ed ampliati con l'introduzione del Centro bambino e famiglia, mentre verranno sostenute le esigenze sociali ".