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Finto addetto comunale truffa lucchese per 12.000 euro

Prima gli fa mettere tutto l'oro nel frigorifero, poi lo invita direttamente ad uscire di casa

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Sempre la solita scusa, sempre lo stesso copione. A niente son servite evidentemente le decine di articoli, pubblicati in questi ultimi anni sui vari quotidiani, in cui si metteva in guardia la cittadinanza da analoghe truffe.

Nel pomeriggio di ieri, domenica 31 agosto, un lucchese del '47, residente a Pieve di Compito (in via di Tiglio), ha ricevuto la visita di un giovane che si è qualificato come addetto comunale.

Per nulla insospettito dal fatto che di domenica un impiegato comunale fosse in servizio, né tantomeno dal fatto che indossasse pantaloncini corti, t-shirt e marsupio, e così democratico da non discriminare chi ha la carnagione scura e l'accento straniero, il padrone di casa ha ben pensato di lasciarlo entrare.

Il motivo dell'inaspettata visita: “Signore, c'è stato uno sversamento di mercurio nell'acquedotto, dovrei controllare le sue tubature”.

“Ma certo, entri pure, mi dia solo il tempo di prendere il fucile!”  - avrebbe dovuto rispondere l'uomo,  che invece, con gentilezza ed ospitalità lo ha accompagnato dentro la propria abitazione.

Per rendere il lavoro dell'addetto comunale meno faticoso – del resto “poverino, gli tocca lavorare pure in un giorno di festa!” - l'astuto lucchese, alla richiesta di mettere tutto l'oro che possedeva all'interno del frigorifero, al fine di evitare contaminazioni, ha prontamente risposto e con diligenza e precisione ha raccolto tutti i suoi monili e preziosi in un sacchetto e li ha riposti tra la bietola e i ravanelli.

Fatta anche questa è poi uscito proprio di casa, sempre sotto l'invito dell'addetto comunale, per evitare di esser lui stesso contaminato durante le complesse operazioni di bonifica della rete idrica. Ma solo una decina di minuti eh! Poi è rientrato per controllare come procedevano i lavori ed ha appreso la triste notizia: l'impianto è purtroppo inquinato.

L'addetto – stacanovista! - è così corso via per allertare i suoi colleghi, “Torno entro una mezz'ora!” - ha detto al suo, ormai amico, padrone di casa.

E nel tragitto verso l'ufficio ha contato i 12.000 euro in gioielli, benefica donazione dell'incauto lucchese alle “casse comunali”.

Sul caso, l'ennesimo, procedono i carabinieri.

 

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